Regia
di Alfred
Hitchcock
Scritto da:
Hall Caine novella
Eliot Stannard
Prodotto da:
John Maxwell
Fotografia di: Jack E. Cox
Montaggio di: Emile de Ruelle
Architetto-scenografo: C. Wilfred Arnold
Aiuto regista: Frank Mills
Cast: |
|
Carl Brisson |
Pete Quilliam |
Malcolm Keen
|
Philip Christian |
Anny Ondra |
Kate Cregeen |
Randle Ayrton |
Caesar Cregeen |
Clare Greet |
Mother |
|
|
resto del cast in ordine alfabetico: |
Kim Peacock |
Ross Christian |
Nellie Richards |
Wardress |
Wilfred Shine |
|
Harry Terry |
Man |
Altro personale:
Michael Powell .... still
photographer
Società di Produzione: British International Pictures (BIP) [uk]
Distributore:
Grapevine Video [us] (video)
UFA Eastman Division (USA)
Wardour Films Ltd. [uk]
WorldWide Pictures (USA)
Alias:
Hombre de la isla de Man, El (1929) (Spain) [es]
Isla del pecado, La (1929) (Venezuela) [es]
Isola del peccato, L' (1929) (Italy) [it]
Manboen (1929) (Denmark) [da]
Mansaaren tuomari (1929) (Finland) [fi]
Manxmannen (1929) (Sweden) [sv]
Pobre Pete (1929) (Portugal) [pt]
Durata: 90 min
Nazionalità: UK
Colore: Black and White
Sonoro: Muto
Formato originale pellicola: 1,33 : 1
Sinossi:
Da un
romanzo di Sir Hall Caine. Un pescatore povero chiede la mano di una ragazza, ma
suo padre esige prima che lui faccia fortuna; perciò il giovane parte alla
ventura, lasciando la sua bella nelle mani dell'amico fidato, un ricco avvocato;
la notizia di un naufragio dà però via libera ai due, e lei rimane incinta; il
pescatore comunque non è morto e quando fa ritorno sposa la fidanzata; nasce il
bambino, che tutti credono legittimo, ma lei, disperata, tenta di suicidarsi; in
tribunale, davanti all'amante, si scopre la verità: i due peccatori sono
espulsi dal villaggio con il frutto del loro peccato.
Ultimo film muto di Hitchcock che lo giudicava “molto mediocre, privo di
umorismo”, per forza troppo fedele a un romanzo allora famoso. Giudizio
ingeneroso perché, oltre alle virtù descrittive nella rappresentazione della
vita sull'isola, senza concessioni al pittoresco, c'è un'ammirevole misura
nella messinscena di questo triangolare dramma inestricabile perché non
s'appoggia né sulla malvagità dei personaggi (tutti e tre irreprensibili) né
sull'accanimento del destino. |